Italiani prigionieri, il sopruso dura un altro mese: è la maledizione di Conte

Sembra di essere tornati al tempo della nostra gioventù. All’epoca erano mamma e papà a raccomandarci di tornare presto a casa quando si festeggiava in pizzeria con i compagni di classe. Ma non erano i carabinieri a intimarci il rientro. Nessuno si affacciava nel locale con l’orologio e il verbale e a metterci alla porta. La parola coprifuoco va semplicemente abolita, presidente Draghi. E magari lasciatela per cose più serie, pensiamo mentre sui tiggì scorrono le immagini dei bombardamenti a suon di razzi. Qui non c’è una guerra, ma solo la follia dei tecnici di Roberto Speranza a imporci una clausura notturna che è immotivata. Non siamo né a Gaza né in Israele. Eppure è così e i partiti – tutti i partiti – sembrano pure contenti se stiamo appena sessanta minuti in più in mezzo alla strada. E se tutti si fermassero altri settanta, ottanta minuti, che fareste? Un esercito di vigili urbani a multare mezzo mondo? Carabinieri, polizia, Guardia di Finanza? Ma quali sono le vostre intenzioni?

Solo costi, e nessun beneficio, come dice finalmente almeno un deputato, Andrea Ruggieri di Forza Italia, che si è scocciato e afferma di andare avanti contro questa roba a suon di emendamenti. Anche da solo. Bisogna stare in zona bianca per respirare… Non è normale tutto questo. Si può girare nel territorio, da Roma puoi decidere di andare a cena al Circeo, ma alle 23 devi stare in casa. Che senso ha? Per non dire di quel pulviscolo di agriturismi che sono lontani dai centri cittadini e che dovranno restare chiusi la sera, perché tanto sarà inutile andarci… Li sigilliamo, presidente Draghi? Questo Paese ha diritto ad essere rispettato da chi lo governa, da una classe politica che ha il dovere della serietà, a cominciare dal numero uno di Palazzo Chigi.

IL TEMPO
 

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