La rivoluzione che può salvare il centrodestra

A meno che al centro del centrodestra non nasca qualcosa di diverso, e con i tempi che corrono tutto è possibile, è allora più probabile che il salto in avanti sia appannaggio degli altri due attori in campo, la Lega e Fratelli d’Italia, mettendo in piedi una sorta di opa non tanto verso i pezzi di nomelklatura azzurra, quanto sui voti e sui temi che Forza Italia ha rappresentato. In parte ci sono già riusciti, ma per vincere le elezioni servirà incarnare quel mondo che per adesso è loro in parte estraneo. Tutti e due, Salvini e Meloni, hanno in teoria le carte in regola per farlo, magari mutando l’atteggiamento verso l’Europa, ma ora come ora forse è Fratelli d’Italia che appare più in grado di presentarsi come un soggetto “nazionale”. La severa bocciatura incassata da Salvini in Emilia e Toscana non sono casuali.

Una svolta, quella necessaria, che sembra non facile agli stessi dirigenti di FdI, ma in fondo prima di Fiuggi nessuno avrebbe scommesso una lira, ai tempi c’erano le lire, sulla rivoluzione di Fini, che spiazzò molti ma poi si rivelò lungimirante. Il centrodestra ha in sostanza due anni per immaginarsi un futuro diverso da adesso, basta avere visione e coraggio. La coerenza è un valore, ma non deve essere un freno al progredire di un’idea. Il grande leader è colui che capisce il momento di voltare pagina e di evolversi.

QN.NET

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