Nuovo Dpcm per il Natale, tutti i divieti: zone rosse, negozi, sport. Le Regioni potranno cambiare «colore» dal 27 novembre

I negozi

Si vuole concedere ai cittadini più tempo per fare compere in vista delle festività natalizie. «È evidente che senza un buon risultato consolidato non cambierà nulla. Ma se la tendenza di questi giorni sarà confermata si può pensare all’orario lungo dei negozi fino alle 22, utile sia ai commercianti sia ai cittadini che avrebbero maggiori possibilità di uscire senza rischio di creare assembramenti», conferma la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa. Dal 3 dicembre sarebbero riaperti il sabato, la domenica e gli altri giorni festivi anche i centri commerciali.

Bar e ristoranti

Apertura serale per i bar, i ristoranti, le pasticcerie, i pub: è questo l’obiettivo, seguendo però in maniera rigida le linee guida e quindi il limite di quattro posti a tavola, l’obbligo di indossare la mascherina quando ci si alza, di mantenere il distanziamento sia mentre si consuma sia quando si sta al bancone.

Il coprifuoco

Appare evidente che di fronte a queste nuove regole non sarebbe possibile mantenere il divieto di circolazione dalle 22 alle 5. È possibile che si decida di prorogare il rientro obbligatorio nella propria abitazione alle 23 o alle 24.

Confini regionali

Nessun allentamento sembra invece previsto per entrare e uscire dalle regioni in fascia rossa e arancione, nemmeno durante le festività natalizie. La discussione tra ministri è appena cominciata, anche il confronto con governatori e sindaci passerà per diverse riunioni, ma per questo aspetto sembra assai probabile che prevalga la linea del rigore. «Mai potremmo ripetere quanto accaduto la scorsa estate con assembramenti e viaggi», ripetono i ministri Speranza e Boccia.

Feste e cene

Rimarrà ovunque il divieto di assembramento all’aperto e al chiuso, così come il divieto di organizzare feste sia nei locali pubblici sia nelle case. Per le abitazioni non potrà però essere prevista alcuna imposizione, soltanto raccomandazioni sulla necessità — per evitare rischi di contagio soprattutto per le persone anziane e fragili — di ricevere soltanto i parenti e comunque in numero limitato.

Lo sport

Sembra invece assai probabile che si mantenga il divieto di apertura delle palestre, degli sport da contatto e degli impianti sciistici. In realtà molti governatori e sindaci chiedono un ripensamento del governo «per salvare una stagione turistica che è già nel disastro». Ma su questo la trattativa è appena cominciata.

CORRIERE.IT

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