In Germania torna a crescere il contagio. La paura riparte dai mattatoi: 600 operai positivi

Riflettori puntati anche sulla Westfleisch a Coesfeld, nel Nord-Reno Vestfalia, dove risultano infetti da coronavirus oltre 200 lavoratori. Gli stabilimenti nei quali è stato registrato l’aumento delle infezioni sono stati chiusi fino a nuove disposizioni.

Anche a Nord, nello Schleswig Holstein, si segnalano impennate di contagi nei mattatoi: la società Vion ha chiuso il suo macello a Bad Bramstedt (Segeberg), dove sono segnalati oltre 100 i nuovi infetti da Covid-19. Anche qui in molti casi si tratta di contratti stagionali, sistemati in piccole stanze per due persone in una ex caserma militare.

Il settore presenterebbe criticità specifiche, poiché il rispetto delle regole di distanziamento sarebbe una vera rarità tra i lavoratori: a quanto scrive lo Spiegel, i dipendenti di Mueller Fleisch vivono in gruppi da 16 in appartamenti di massimo 117 metri quadri. Molti degli stagionali in arrivo soprattutto dalla Romania e dalla Bulgaria. Secondo lo stesso ministro alla Salute della Vestfalia, Karl-Josef Laumann, “vi è la preoccupazione che queste strutture soprattutto per quello che riguarda la sistemazione dei dipendenti a contratto stagionale non possano essere conformi alle necessità igieniche di una pandemia”.

Il dibattito sulle riaperture e sugli eventuali stop è in corso. Il ministro alla Sanità Jens Spahn ha definito “esemplare” la decisione di rinviare gli allentamenti a Coesfeld: “Se vogliamo far calare il numero delle restrizioni della vita pubblica, di fronte a focolai locali dobbiamo essere in grado di agire con rapidità e decisione”.

L’HUFFPOST

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