In Germania torna a crescere il contagio. La paura riparte dai mattatoi: 600 operai positivi

In Germania torna a crescere l’indice di contagio e l’allarme focolai riparte dai mattatoi del Paese. Secondo gli ultimi dati forniti dal Robert Koch Institut, il centro epidemiologico tedesco, il tasso di di infezione è cresciuto all′1.1. Questo significa che una persona infetta da Covid-19 ne contagia in media poco più di una. In numeri assoluti, sono oltre 169.300 i contagi registrati oggi nella Repubblica federale, mentre le vittime sono giunte a quota 7434.

Prima dei nuovi dati, ben cinque Länder erano risultati oltre la “linea rossa” dei nuovi contagi da coronavirus stabilita da Angela Merkel con i governatori. Superato tale livello è obbligatorio fare marcia indietro sulle misure di allentamento del lockdown. Ad andare oltre il limite delle 50 nuove infezioni per 100 mila abitanti sono stati i distretti di Coesfeld (Nord-Reno Vestfalia), al primo posto con ben 84,6 neo-contagi, seguita da Greiz (Turingia) con 78,4, Steinburg (Schleswig Holstein) con 62,4, Sonneberg (Turingia) con 60,5 e Rosenheim (Baviera) con 50. Quasi tutte queste località ospitano grandi macelli: proprio negli impianti di macellazione sarebbero esplosi nuovi focolai. La paura della pandemia, dunque, riparte da qui.

Così la decisione di effettuare test su tutti i lavoratori del comparto della lavorazione della carne. Secondo quanto riportato dallo Spiegel online, sono almeno 600 i lavoratori dei macelli risultati positivi al Covid-19, di cui circa 300 solo nell’impianto Mueller Fleisch di Pforzheim, nel Baden Wuerttemberg, nella maggioranza impiegati di origine romena che spesso coabitano in spazi molto stretti.

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