Puglia, la guerra dell’uva: i produttori italiani battono i colossi Usa

Emanuela Carucci

È chiamata la guerra dell’uva quella che gira intorno ai brevetti dell’ “apirene”, l’uva senza semi.

E per ora sul carro dei vincitori ci sono i produttori pugliesi contro i colossi internazionali, titolari delle concessioni.
I produttori pugliesi, infatti, hanno vinto la prima battaglia davanti al tribunale di Bari. È stata emessa pochi giorni fa una sentenza da parte dei magistrati baresi che hanno negato l’espianto dei filari di vite dall’azienda dell’imprenditore agricolo Lorenzo Colucci con sede a Casamassima, alle porte di Bari.

A darne notizia è Fulvio Colucci sul quotidiano regionale “La Gazzetta del Mezzogiorno“. L’azienda californiana Ifg (international fruit genetics) aveva citato in giudizio il produttore barese. La questione, come avevamo scritto circa una settimana fa, ruota tutta intorno ai brevetti e all’antitrust.
Da un lato ci sono i titolari dei brevetti “apirene” (l’uva senza semi), dall’altro gli agricoltori pugliesi che hanno ottenuto la licenza per produrre l’apirene, ma a percentuali altissime volute dai proprietari delle licenze date in concessione.

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