Di Maio: «Via la concessione ai Benetton». Ma nella maggioranza non c’è intesa. E Aspi tratta
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di Enrico Marro
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Luigi Di Maio apre l’anno all’insegna della battaglia per revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia. Dopo che nel decreto legge Milleproroghe è stata inserita una norma che taglia l’eventuale rimborso dovuto alla società, «finalmente si avvia un percorso – sostiene il capo dei 5 Stelle – per alcune infrastrutture italiane, ma anche in generale, che ci permetterà di revocare le concessioni ai Benetton. Chi si è scandalizzato perché è crollato il titolo Atlantia, non lo hanno fatto quando è crollato il ponte Morandi». E la «retorica» che si perdono i posti di lavoro è «una sciocchezza», perché i lavoratori saranno tutelati, piuttosto «si perdono i profitti dei Benetton ed è giusto».
In realtà, una decisione ancora non è stata presa e il governo si muove come un equilibrista sul filo. In bilico tra la revoca della concessione e i contatti dietro le quinte che comunque vanno avanti con Aspi, la società del gruppo Atlantia che gestisce 3mila chilometri di rete autostradale, per evitare la revoca e l’aspro contenzioso legale che ne deriverebbe, oltre che il rischio fallimento della stessa Aspi. A complicare la partita le divisioni nella maggioranza tra i 5 Stelle da una parte e Italia viva dall’altra, che farà di tutto per evitare la revoca. Col Pd in mezzo, impegnato, come il premier Giuseppe Conte, in una difficile mediazione.
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