I progetti del nuovo governo: l’euforia (costosa) del potere

di Ferruccio de Bortoli

L’ebbrezza del potere, anche se condiviso con gli odiati nemici del giorno prima, gioca brutti scherzi. Sia alla parte gialla che rivendica la continuità, sia alla parte rossa orgogliosa di una svolta tutta da dimostrare. Le due anime restano separate. Da sole sembrano voler cambiare il mondo. Con le migliori intenzioni. Insieme mostrano ancora — speriamo per poco — la tristezza e il disagio delle compagnie sgradite, la sofferenza di un governo preterintenzionale, non voluto. In troppi si affrettano poi, in questi primi giorni, ad annunciare misure delle quali trascurano sia la complessità sia, ed è peggio, il costo. Dimenticando quello che è accaduto in passato. E gli insuccessi della loro stessa parte politica. Solo alcuni esempi per non parlare sempre di clausole di salvaguardia o di cuneo fiscale. Temi però non minori, anzi.

Il neoministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, pd, ha perfettamente ragione nel denunciare la «povertà educativa minorile». È una vera emergenza. Anzi, una vergogna nazionale. E sarebbe bellissimo se le scuole fossero «aperte tutto il giorno anche ai genitori» come ha dichiarato a Repubblica. E così gli asili nido per tutti e gratuiti per i redditi mediobassi. Del resto è la priorità del programma di governo anche nelle parole del premier Conte 2. E non è la prima volta. «Mille asili nido in mille giorni» aveva detto Renzi nel 2014. Subito mille nidi, si era sbilanciato Salvini con la Lega al governo. Ci eravamo impegnati con l’Unione europea ad assicurare un nido ad almeno un terzo dei bambini entro il 2010.

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