L’asse Pd-M5s prende forma: per la Commissione solo esponenti dem

Lorenzo Vita

In Europa impazza il toto-nomine per la prossima Commissione europea. E l’Italia rriva in ritardo: complice una crisi di governo che evidentemente non può che influire su una scelta di nomi che è di fondamentale importanza per il futuro dell’Unione europea e anche del nostro stesso Paese.

Urusula von der Leyen è preoccupata: in Europa molti non hanno rispettato la sua volontà di candidare anche donne per avere parità di genere. Ma è soprattutto un altro il problema più grave. Manca all’appello l’Italia. L’Italia e la Francia, anche se Emmanuel Macron ha già fatto capire di voler presentare oggi il nome per il commissario francese. Quindi il nodo resta a Roma. Tanto è vero che fonti accreditate dal G7 di Biarritz parlano di un Giuseppe Conte che avrebbe chiesto all’Europa più tempo. Ed è evidente il motivo di questa richiesta. Si sta cercando di capire chi mandare un Ue a rappresentare non solo uno dei “ministeri” di Bruxelles, ma anche gli interessi italiani.

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