Trump rilancia i dazi alla Cina, le Borse vanno ko

di RAFFAELE RICCIARDI

MILANO – Ore 9:10. Doppio colpo mortifero sui mercati finanziari: prima la Fed, ma soprattutto Donald Trump hanno scatenato le vendite e riacceso i timori di una escalation nella guerra commerciale tra Usa e Cina.

Sono state ore concitate nelle sale operative degli investitori. Mercoledì sera, la Banca centrale Usa ha annunciato come da attese il taglio dei tassi di un quarto di punto. Powell non si è sbilanciato su nuovi interventi in futuro, anzi ha parlato di un “aggiustamento di metà ciclo” che ha fatto propendere i mercati per un messaggio di prudenza su ulteriori tagli. Infatti la reazione delle Borse è stata negativa. Giovedì la decisione è stata via via digerita, ma proprio quando i listini sembravano rafforzarsi e sembrava prender piede la convinzione che la Fed sarebbe rimasta accomodante, è arrivato il fulmine Trump. A sorpresa il presidente americano ha annunciato l’imposizione di nuovi dazi del 10% sulle importazioni di beni cinesi per un valore di 300 miliardi di dollari a partire dal primo settembre. Considerando che già 250 miliardi di import sono stati colpiti da tariffe al 25%, praticamente tutto il commercio tra le due superpotenze ricadrebbe nella rete delle tariffe. Proprio a settembre, dovrebbero riprendere negli Usa i negoziati dopo l’ultimo summit di Shanghai, ancora interlocutorio ma “costruttivo”.

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