Ma Salvini rischia di finire in trappola

Augusto Minzolini

Dentro l’aula di Montecitorio la nuova destra italiana, quella del sodalizio Lega-Fratelli d’Italia che ambisce a essere autosufficiente, è stata appena battuta dal resto del Parlamento su un ordine del giorno che prevede la «castrazione chimica» per i condannati di violenza alle donne.

E già nel Transatlantico si commenta il voto e lo strano scenario, che dovrebbe preoccupare sulla carta, il nuovo dominus della politica italiana, cioè Matteo Salvini. «Prima era Di Maio a essere sotto i fulmini – osserva il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede – e ora rischia di finirci Salvini, sempre più visto come il perno del governo. E poi esagera con il protagonismo: addirittura la castrazione per chi ha condanne sotto i due anni… è assurdo. Così si è ritrovato solo con la Meloni. Detto questo, oggi in Parlamento c’è stata una bella pagina».

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