Italiani preoccupati per le alluvioni, ma il caro vita fa più paura del clima malato

Alessandra Ghisleri

Il mondo cambia e l’ambiente si modifica, tutto evolve come il pensiero e le preferenze delle persone. Nella scala delle priorità degli italiani tutto è già mutato nell’arco di poco meno di due mesi. Stabile in cima alla classifica c’è sempre l’inflazione con l’aumento dei prezzi (50,0%; +1,4% in 50 giorni), con le tasse alte per le aziende e le famiglie italiane (25,9%; +1,1%) sul gradino più basso del podio (3°). Gli sbarchi degli immigrati e la loro gestione sul territorio nazionale, pur rilevando una perdita del 2,1%, passando dal 26,2% al 24,1%, scendono al 5° posto nella classifica perché al 2° sale, praticamente dal nulla, la voce del cambiamento climatico e la precarietà del nostro territorio legati ai grandi eventi atmosferici con il 26,3% delle indicazioni e con maggiori preferenze tra i partiti di opposizione.

Con la tragedia accaduta in Emilia-Romagna la percezione dei fatti e di conseguenza delle priorità per ciascuno, si è fortemente trasformata, mettendo in prima linea le necessità che il dramma dell’attualità propone. Tornando alla nostra classifica, alle spalle del podio -al quarto 4°posto- si inseriscono con una crescita di poco meno di 4 punti in percentuale (+3,8%) «le liste di attesa per accedere ad un esame per la tutela della propria salute» con il 25,5% delle citazioni. La guerra in Ucraina che appare senza via di uscita perde il 5,2% passando dal 20,6% al 15,4%, mentre cresce la gestione dei fondi del Pnrr 15,9% (+2,2%). Un’interessante new entry è il caro affitti che entra di diritto nel ranking al 14° posto con un timido 5,2%. In questi giorni il mood degli italiani non è proprio dei migliori. Crescono di +1,6% arrivando al 52,3% coloro che si dichiarano pessimisti sul futuro della situazione economica della propria famiglia, mentre diminuiscono gli ottimisti di 3 punti percentuali (29,0%). Il partito degli sfiduciati è trasversale anche se si distinguono gli elettori di Lega e di Azione con Italia Viva tra coloro che guardano avanti con meno scetticismo. In questo momento l’elettore si sente stanco e impotente di fronte all’impossibilità di arginare e prevedere questi disastri ambientali.

Le conseguenze dell’intervento dell’uomo sulla natura e la sua incapacità di prevenire e manutenere il territorio per metterlo in sicurezza sono riconosciute dal 63,1% delle persone intervistate. A questo punto sarebbe utile fare un passo oltre la polemica politica, visto che nel tempo gli errori commessi sono attribuibili a tutti, al di là del fatto che ciascuno cerchi di segnare il proprio territorio con una bandierina. Un cittadino su 5 ha compreso che siamo nel pieno di un cambiamento climatico importante (21,8%) e che si tratta di un fenomeno in piena evoluzione che già sta modificando la nostra vita (54,2%) e che in pochi sono disposti ad accettare.

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