Meloni rassicura Mattarella su Pnrr e migranti. Il vertice con i ministri per l’emergenza sbarchi

di Marco Galluzzo

L’obiettivo del governo di coordinare meglio la risposta agli sbarchi

Meloni rassicura Mattarella su Pnrr e migranti: il vertice con i ministri per l’emergenza sbarchi

I due argomenti più importanti sono stati il Pnrr e il dossier migranti. Ed entrambi hanno un filo conduttore, condiviso dalla prima carica dello Stato e dalla presidente del Consiglio. Sia sul Piano di ripresa e resilienza oggetto di valutazione a Bruxelles, sia su quella che da oggi all’estate può diventare un’enorme emergenza l’Italia è chiamata a fare uno sforzo maggiore, indipendentemente dalla collaborazione o dall’interlocuzione con l’Unione europea. Su entrambi i dossier Roma deve anche muoversi da sola, se così di può dire, condizione necessaria perché poi in sede comunitaria arrivino aiuti reali.

Si può fare un esempio concreto. Meloni lo ha annunciato a Sergio Mattarella, una cabina di regia sui migranti è ormai strutturata a Palazzo Chigi, una prossima riunione si terrà martedì ed è il tentativo costante di coordinare al meglio una risposta di tutto il sistema nazionale alla progressione degli sbarchi. Del resto il dossier ha una quota di politica estera, una di sicurezza, una finanziaria legata agli aiuti diretti alla Tunisia, una di civiltà legata allo stato dei centri di accoglienza: per questo martedì intorno a un tavolo ci saranno il ministro della Difesa, Guido Crosetto, da cui dipende la nostra Marina, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, e probabilmente anche i vertici dei nostri apparati di sicurezza.

Ma uno schema simile è valido su un tema altrettanto delicato, quello delle criticità del Pnrr. Anche su questo si sono confrontati Mattarella e Meloni e anche su questo la premier ha offerto garanzie e rassicurazioni: è convinta che l’Italia, grazie alle modifiche che sta studiando per rendere più compatibile il Piano con le capacità del sistema delle imprese e della nostra burocrazia, nessuna risorsa verrà sprecata. Riusciremo a centrare tutti gli obiettivi di spesa, è quello che ripete a tutti i suoi interlocutori, sia in Italia (con Confindustria si sta studiando un sistema di crediti d’imposta per gli investimenti green sul quale far confluire i 6 miliardi di euro del programma RepowerEu), sia in sede di interlocuzione con la Commissione europea. Il governo sta anche accelerando al massimo, visto il gap rispetto ai tempi previsti, sulle assunzioni necessarie, almeno 10 mila unità, nei Comuni; si sta cercando di rimodulare nel minor tempo possibile i progetti contenuti nel Piano, cambiando le cubature finanziarie per il costo delle materie prime o sostituendoli con programmi che hanno meno variabili di quelli attuali, capaci di essere messi a terra entro la metà del 2026, come vogliono le regole europee. Come nel caso dei migranti da parte di Bruxelles la cooperazione potrà essere massima se le competenze nazionali saranno dispiegate al massimo della loro efficacia.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.