La falla nei controlli delle banche Usa: ma non c’è il panico della Lehman Brothers

Dunque il sanguinamento di tante banche minori continua. E non è sano. Neanche per l’Europa, dove gli istituti sono meglio vigilati, più liquidi e sono robusti in capitale. Il titolo Unicredit ieri ha perso il 9%, eppure è salito da inizio anno del 49,5% e ora c’è chi vende per incassare. Deutsche Bank ha perso solo il 4,7%, ma nel 2023 è giù del 7,3%. Ministri e commissari Ue ieri hanno rimarcato le differenze con l’America per rassicurare. Silenzio totale invece è venuto dall’istituzione vitale. Quella di solito più rumorosa e cacofonica, la Bce. Molto probabile che giovedì alzi comunque i tassi dello 0,5% come annunciato, mentre la Fed dimezzerà a 0,25% o cancellerà il suo prossimo ritocco. Ma di certo la stretta monetaria delle due ora inizia a mordere e si vede. Non è una catastrofe. Forse è solo l’inizio di una recessione.

CORRIERE.IT

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