Elly Schlein, la privacy sulla compagna a Bologna e la famiglia tra Usa, Svizzera e Grecia

di Monica Guerzoni

I genitori professori universitari. Il fratello matematico è a Zurigo, la sorella all’ambasciata di Atene

Elly Schlein, la privacy sulla compagna a Bologna e la famiglia tra Usa, Svizzera e Grecia

C’è un aspetto del carattere di Elly Schlein con cui la prima segretaria del Pd, 37 anni, si trova a fare i conti da quando ha messo piede al Nazareno. La vincitrice delle primarie ha il sacro culto della privacy. Fosse per lei, della sua vita privata gli italiani non dovrebbero sapere nulla, o quasi. Ma ora che è entrata nella storia della politica italiana tutto quello che la riguarda fa notizia, dall’album di famiglia all’identikit della misteriosa compagna.

Tre anni fa, ospite in tv di Daria Bignardi su Nove, l’allora vicepresidente dell’Emilia-Romagna aveva parlato della sua situazione sentimentale, con una premessa: «Sono molto riservata sulla mia vita personale, ma faccio un’eccezione». Disse di aver avuto diverse relazioni, di aver «amato molti uomini e amato molte donne» e, facendo coming out, rivelò di essere bisessuale: «In questo momento sto con una ragazza e sono felice, finché mi sopporta». Da allora i cronisti di Bologna, dove vive da quando aveva 18 anni, le danno il tormento per scoprire chi sia la donna che le cammina «sempre fianco a fianco» e il cui nome è stato fin qui il segreto meglio custodito del Nazareno. Ogni volta che la domanda arriva Elly sorride e non risponde, tanto che molti nel Pd si stanno chiedendo se la «prima fidanzata» esista davvero. «Esiste, vivono insieme — conferma una deputata dem —. Si chiama Paola ed è ancora più riservata di Elly». Ragion per cui gli amici continueranno a proteggerla da occhi e orecchie indiscreti, finché sarà possibile.

Assai meno riservata è la storia, internazionale e affascinante, della famiglia di Elly, doppia cittadinanza italiana e americana e naturalizzata svizzera. Nata a Lugano nel 1985, fu registrata all’anagrafe come Elena Ethel, dai nomi delle due nonne che non ha conosciuto e che porta «con orgoglio». Il nonno paterno si chiamava Herschel Schleyen, era nato nel 1892 da famiglia aschenazita nei pressi di Leopoli, (oggi Zovkva, Ucraina) e per sfuggire alle persecuzioni contro gli ebrei era stato costretto a emigrare negli Usa. «Arrivò tra il 1911 e il 1914 a Ellis Island dove gli cambiarono il nome e diventò Harry Schlein», ha raccontato la nipote nell’autobiografia La nostra parte (Mondadori, 2022).

Il nonno materno, Agostino Viviani, fu partigiano e fervente antifascista, avvocato, senatore del Partito socialista e presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama. All’inizio degli Anni 80 i suoi rapporti con Bettino Craxi erano «pessimi», al punto che decise di lasciare il Psi per il Partito radicale. «Era l’unico laico di una numerosa famiglia cattolica — ricorda Elly — e l’unico, nel giorno della laurea in Giurisprudenza nel 1933, a non indossare la camicia nera».

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