Gas, per il piano del governo contro i rincari servono 20 miliardi. La Ue convoca i ministri

di Enrico Marro

Prezzi ancora in aumento, che ieri ad Amsterdam ha chiuso a 339 euro al megawattora, ma nel corso della giornata aveva toccato il record storico di 341 euro.

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Ancora in aumento il prezzo del gas, che ieri ad Amsterdam ha chiuso a 339 euro al megawattora, ma nel corso della giornata aveva toccato il record storico di 341 euro. L’impennata delle quotazioni si è scaricata sul prezzo dell’elettricità, che in Italia ha raggiunto il picco di 870 euro per poi attestarsi su una media giornaliera di 713,69 euro, appena sotto i 718,71 euro dell’altro ieri, ma 100 euro in più di tre giorni fa e 200 euro sopra le quotazioni di una settimana prima.

L’inarrestabile corsa dei prezzi, che ha toccato livelli record anche in Francia e Germania, sta spingendo il governo Draghi a esaminare tutte le strade per nuovi interventi di sostegno a famiglie e imprese, pur in un quadro molto difficile, perché si tratterebbe di mettere in campo aiuti per una ventina di miliardi, ma non si sa come finanziarli. In questo contesto sono state accolte positivamente le notizie arrivate ieri pomeriggio da Bruxelles: la presidenza ceca di turno dell’Ue ha annunciato la convocazione, di una riunione straordinaria dei ministri europei dell’energia, entro metà settembre, «per discutere le misure di emergenza».

«Sì, è una buona notizia», commenta il sottosegretario all’Economia, Federico Freni (Lega). Che, conferma tutta la difficoltà del momento per mettere in campo gli interventi che servirebbero per contrastare gli aumenti delle bollette di luce e gas e il caro-carburanti. «Per stare tranquilli fino alla fine dell’anno – dice – dovremmo stanziare dai 20 ai 25 miliardi di euro e si può fare solo con uno scostamento di bilancio», ovvero aumentando il deficit. «Ma servirebbe in ogni caso una preventiva autorizzazione europea e poi un voto del Parlamento a maggioranza assoluta: solo dopo si potrebbe in concreto spendere lo scostamento. Insomma i tempi non ci sono». Quindi? «Per accelerare serve un nuovo quadro comunitario che semplifichi le procedure di scostamento. Nel frattempo dobbiamo rifinanziare le misure esistenti per lo sconto carburanti e per l’azzeramento degli oneri di sistema e accelerare al massimo le procedure per gli impianti di rigassificazione».

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