Donald Trump, l’Fbi nella sua casa in Florida: «Controllata anche la cassaforte»

«Persecuzione politica» da «Paese del Terzo mondo». Nel lungo comunicato con cui Donald Trump ha annunciato il blitz nel suo resort in Florida da parte degli agenti dell’Fbi c’è un duro attacco a Washington, ai democratici, alla burocrazia, e, sotto traccia, il tono di uno che adesso, più che mai, è deciso a candidarsi alle presidenziali del 2024. «Questi sono tempi oscuri per la nostra nazione, mentre la mia bella casa, Mar-A-Lago a Palm Beach, Florida, è attualmente sotto assedio, occupata da un esteso gruppo di agenti Fbi», ha affermato l’ex presidente, che dopo la sconfitta alle presidenziali del 2020 aveva portato in Florida almeno 15 plichi contenenti documenti governativi. «Niente del genere era mai successo prima a un presidente degli Stati Uniti — ha aggiunto — dopo aver collaborato con le agenzie governative, questo raid non annunciato a casa non era necessario nè appropriato». «Una persecuzione – ha continuato – la strumentalizzazione del sistema giudiziario, un attacco da parte dei democratici radicali di sinistra che non vogliono che mi candidi alle presidenziali del 2024, specie dopo i recenti sondaggi, e che faranno di tutto per fermare i Repubblicani e i conservatori alle imminenti elezioni di midterm».

CORRIERE.IT

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