Pastorelli e vecchie volpi

Anche pastorelli inesperti questo gioco non lo vedono, non si rendono conto che in una finale di coppa del mondo come l’elezione del presidente della Repubblica, vista la posta in gioco, sono ammessi anche trucchi e trabocchetti. Maradona segnò all’Inghilterra a Città del Messico con una mano: non fu espulso ma fu soprannominato la Mano de Dios. Ecco, Conte e Salvini debbono rendersi conto che la realtà non è sul palcoscenico, ma dietro le quinte della corsa al Quirinale. Che le vecchie volpi arrivano a farti apparire normale eleggere il capo dei servizi segreti al Quirinale, eppoi storcono la bocca su un personaggio come Franco Frattini, additandolo come amico di Putin e rimuovendo dalla memoria che l’ex ministro degli Esteri fu proposto da due governi (Berlusconi e Monti) come segretario della Nato. Ma i pastorelli debbono, soprattutto, essere consapevoli che in questa partita non contano gli schieramenti, né le simpatie, ma solo il risultato finale, cioè che Draghi resti al suo posto e il governo vada avanti fino alla fine della legislatura. Altrimenti rischiano di far apparire come fenomeni dei mediocri calciatori di serie C. Che magari farebbero meglio ad ascoltare i consigli di qualche Maradona nella nostra politica.

IL GIORNALE

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