Berlusconi lancia la sfida del Colle

ALESSANDRO DI MATTEO e FRANCESCO OLIVO

ROMA. Lo candidano ma vogliono vederci chiaro: «Dove sono questi voti?». È un clima sospeso quello che si respira nel centrodestra. La coalizione chiede formalmente a Silvio Berlusconi di candidarsi al Quirinale, ma basta ascoltare le parole dei leader e dirigenti del centrodestra per capire quanto nessuno si fidi ormai di nessuno. Il vertice dei leader a villa Grande si conclude con un comunicato congiunto in cui si chiede appunto al Cavaliere di «sciogliere la riserva». Ma i dubbi sulle reali possibilità del Cavaliere sono sempre più forti e un po’ tutti gli alleati vorrebbero evitare di arrivare alla quarta votazione per tirare le somme. Il timore è che il centrodestra perda la possibilità di decidere, per la prima volta, il presidente della Repubblica. Come dice uno dei leader della coalizione: «Il problema è che se ci facciamo menare per il naso fino alla quarta votazione poi non c’è un “piano B” del centrodestra, ma il piano A della sinistra…».

Il fatto è che la quarta votazione è quella sulla quale Berlusconi punta tutte le sue carte, almeno a sentire chi gli è vicino. Il leader di Fi sa bene quanto i suoi alleati credano poco alla sua elezione e ieri, raccontano, li ha sostanzialmente sfidati aprendo l’incontro: «Se mi sostenete prendo in considerazione la candidatura, sennò no…». E a Matteo Salvini e Giorgia Meloni che più volte in questi giorni hanno posto il tema dei numeri, il Cavaliere avrebbe detto: «Come posso andare avanti se ogni giorno sui giornali c’è scritto che “gli alleati mollano”! Così non attiriamo nessuno dei voti che ci servono, se non ci crediamo neanche noi».

Ma, appunto, il clima non era buono, come ammettono diverse fonti. Salvini a tavola cita i precedenti, da Scalfaro a Mattarella, per sottolineare quanto sia difficile la corsa. Meloni è preoccupata che la trattativa sul Quirinale si leghi anche ad una partita più complessiva su governo e legge elettorale proporzionale che finirebbe per disarticolare il centrodestra. Tanto che su questo c’è stata tensione con Luigi Brugnaro (Coraggio Italia) che non ha accettato di inserire un impegno per il maggioritario nella dichiarazione finale, costringendo gli altri a fare un secondo comunicato senza la sua firma. Sia Lega che Fi, poi, «hanno paura che Berlusconi all’ultimo momento si sfili e cerchi di fare lui il kingmaker», dice un esponente di Fi. Per questo nel comunicato finale si ribadisce intanto la volontà di mantenere «un percorso comune e coerente, che va dalla scelta del nuovo Capo dello Stato alle prossime elezioni politiche». Un coordinamento permanente che serve a monitorare gli eventuali nuovi acquisti.

Un attento osservatore, benché interessato, come Matteo Renzi, nota che «la candidatura del Cavaliere ha fatto un passo indietro», tanto da arrivare alla previsione che entro la prossima settimana «il centrodestra esprimerà un altro nome». In ogni caso, a Berlusconi gli alleati concedono un riconoscimento importante, offrendogli la candidatura per il Quirinale. Questo, dice uno dei principali esponenti di Fi «è un capolavoro di Berlusconi». Ma Salvini, Meloni e gli altri non si fidano dei numeri e pensano che le somme vadano tirate presto. Parlando a Isoradio Salvini ha chiarito: «Ovviamente nei prossimi giorni si vedrà se c’è o non c’è una maggioranza».

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