Rientro a scuola, Bianchi: «Gli studenti torneranno a fare lezione in classe. Ora serve responsabilità da parte di tutti»

Il nuovo protocollo per la gestione dei contagi appena approvato dal governo è molto simile a quello che finora, con pochi contagi, non ha funzionato. Non teme che la situazione possa sfuggire di mano in qualche giorno?

«Non è vero che il protocollo precedente non abbia funzionato. Ha contribuito a tenere la situazione sotto controllo. Con la nuova fase abbiamo stabilito regole, che prevedono una gradualità correlata alle fasce di età e alle coperture vaccinali. Maggiore cautela nei confronti dei più piccoli, che hanno tassi di vaccinazione più bassi. E una differenziazione per le secondarie, dove ci sono più studenti protetti. Sono regole chiare, decise insieme all’unanimità, che hanno tenuto conto anche delle richieste delle Regioni. In linea anche con gli altri Paesi europei».

Pur di mantenere le scuole aperte, si potrebbe aumentare lo smart working o reintrodurre il coprifuoco?

«Lo smart working è stato potenziato con la circolare dei ministri Brunetta e Orlando. Il coprifuoco sarebbe una misura estrema e non credo utile ».

I presidi avevano chiesto Ffp2 e impianti di areazione, ma il governo non ha ritenuto di intervenire. Perché?

«Sono state stanziate cifre rilevanti per affrontare la crisi sanitaria. La maggior parte delle risorse è andata direttamente alle scuole che hanno potuto scegliere come indirizzarle, per impianti di areazione, mascherine, sanificazioni o interventi di edilizia leggera, nel rispetto dell’autonomia scolastica».

CORRIERE.IT

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