Rientro a scuola, Bianchi: «Gli studenti torneranno a fare lezione in classe. Ora serve responsabilità da parte di tutti»

di Gianna Fregonara

Il ministro dell’Istruzione: un anno fa non avevamo i vaccini. La vita e l’apprendimento dei nostri ragazzi sono già stati penalizzati

Linea dura contro i «ribelli». A partire dal governatore della Campania Vincenzo De Luca e un appello alla responsabilità degli adulti per tutelare gli studenti. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi risponde così a chi vuole rinviare la riapertura delle scuole e ricominciare con la Dad.

Duemila presidi av evano chiesto di rinviare a fine gennaio il ritorno in classe. Ieri lo hanno fatto anche i medici.

«Ho incontrato i rappresentanti sindacali dei presidi parlato con molti dirigenti scolastici, ascoltandone le preoccupazioni. Nessuno vuole lasciarli soli o scaricare responsabilità su di loro. Il governo ha approvato, con forza di legge, misure a tutela della scuola in presenza e in sicurezza, come era stato richiesto anche dai dirigenti. Si tratta di applicarle, tutti insieme. E di affrontare, insieme, anche le eventuali difficoltà».

Che ci saranno, visti i numeri dei contagi.

«La nostra è una scelta chiara: tutelare il più possibile la presenza e, con essa, i nostri ragazzi e i bambini che vengono da due anni difficili, caratterizzati da discontinuità che hanno segnato il loro apprendimento: i dati Invalsi lo hanno detto con chiarezza. Nella legge di bilancio abbiamo stanziato 400 milioni per la proroga dell’organico Covid, che consentirà di affrontare anche questa fase».

Se la sente di dire che il rischio Dad è scongiurato?

«Nessuno nega che ci sia stata in queste settimane una ripresa dei contagi, legati anche alle festività. Rispetto all’anno scorso c’è, però, una grande differenza: il vaccino. Il personale scolastico, anche prima dell’obbligo, era vaccinato già al 95%, studentesse e studenti hanno risposto con entusiasmo e responsabilità alla campagna e nella fascia di età tra i 12 e i 19 anni la copertura è oltre il 75%. Il vaccino è lo strumento per tutelare la scuola, per un ritorno alla normalità. Chiedo a tutti un atto di responsabilità: a chi tra gli adulti ancora non si è vaccinato, alle famiglie, alle Asl perché tutti insieme acceleriamo la vaccinazione, in particolare dei più piccoli. E’ necessario anche dare priorità ai test. Il governo ha stanziato 92 milioni per i test gratis ai ragazzi della secondaria».

Intanto però anche i medici suggeriscono di tenere chiuse le scuole di recuperare a fine giugno. Si potrebbe fare?

«La nostra intenzione è procedere con i calendari già definiti».

Senza allungare in estate dunque. C’è un limite di contagi oltre il quale le scuole potrebbero chiudere?

«Sottolineo che finora nessun Paese europeo ha deciso di chiudere le scuole. Se fosse necessario, devono essere le ultime a chiudere. Abbiamo definito i limiti oltre i quali possono scattare delle chiusure mirate con il decreto legge di agosto. Si possono far scattare le lezioni a distanza solo in casi eccezionali. Ma il ricorso massiccio alla Dad, oggi, come se i vaccini non ci fossero, sarebbe un errore».

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca intende tenere chiuse le medie ed elementari fino a fine mese. Impugnerete la decisione?

«La legge è molto chiara: permette ai presidenti di Regione di intervenire solo in zona rossa e in circostanze straordinarie. Queste condizioni oggi non ci sono oggi. Ritengo vi siano gli estremi per impugnare quell’atto».

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