Paura per la nuova variante Nu, l’Italia stoppa i voli dal Sudafrica. La sanità Uk: “Elude i vaccini”. Israele a un passo dall’emergenza

Coronavirus, Merkel: “Situazione molto seria in Germania, non dobbiamo sovraccaricare gli ospedali”

Il governo giapponese condivide la linea e ha deciso di rafforzare i controlli alle frontiere per i visitatori provenienti dal Sudafrica e da altri cinque paesi africani. Lo ha reso noto l’agenzia di notizie Jiji.

Anche Singapore si è unito a Regno Unito e Israele e sulla scia del generale allarme per la nuova variante ha chiuso gli ingressi da sette Paesi dell’Africa meridionale e per i cittadini di Singapore che devono tornare in patria da questi Paesi, è stata predisposta una quarantena di 10 giorni.

Il tonfo delle borse

Le Borse asiatiche chiudono in calo con i timori degli investitori per l’impatto sull’economia della nuova variante del coronavirus individuata in Africa. Sotto i riflettori restano anche l’andamento dell’inflazione e le prossime mosse delle banche centrali. Fari puntati sui prezzi delle materie prime e l’impatto sulla ripresa economica. Chiusura in netto calo per Tokyo (-2,5%). Sul mercato valutario lo yen si apprezza sul dollaro a un valore di 114,50, e sull’euro a 128,50. A contrattazioni ancora in corso sono in rosso Hong Kong (-2,3%), Shanghai (-0,5%), Shenzhen (-0,2%), Seul (-1,5%) e Mumbai (-2,2%). 

Le Borse in Europa

La nuova variante del coronavirus affonda le Borse europee che in avvio di seduta sono in profondo rosso. Gli investitori temono un forte impatto negativo sulla ripresa economica. In avvio di seduta Francoforte cede il 3,36%, Parigi il 3,69%, Londra il 2,1 per cento. Milano perde il 3,5%. 

Le reazioni di virologi ed esperti 

La nuova variante sudafricana «ci dice tre cose: ci saranno sempre varianti fino a quando non avremo messo il punto fine; occorre adeguare i vaccini alle varianti, e non è più rinviabile; bisogna spingere per una politica di vaccinazione che vada oltre i nostri confini». Lo sottolinea all’Adnkronos Salute il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma Francesco Vaia. Secondo il direttore dello Spallanzani, si deve «rafforzare la capacità di solidarietà internazionale che come si vede non è solo un fatto etico ma anche e soprattutto di sanità pubblica». Vaia ricorda «la necessità di andare oltre il nostro cortile», e lo Spallanzani l’ha fatto quando ha vaccinato, con la collaborazione del Vaticano, 1.200 persone tra le più povere ed emarginate. Infine, il direttore ha evidenziato «l’assoluta urgenza di vaccinare chi sta in una fase di perdita di efficacia del vaccino con la terza dose e di spingere nella fascia anagrafica con la maggiore socialità ovvero 50-60enni dove ancora vi sono sacche di indecisi».

Per l’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas «le varianti continueranno ad emerge, solo nel Regno Unito ne sono emerse 9 e sulla nuova variante sudafricana non c’è motivo di preoccupazione, per ora dobbiamo essere tranquilli. Non sappiamo se i vaccini la coprono ma il richiamo, la terza dose, aumenta il respiro della nostra risposta immunitaria. Io sono confidente che il vaccino coprirà anche questa». Sulla nuova variante sudafricana interviene anche l’infettivologo Massimo Galli che invita a non fasciarsi la testa anche «se la preoccupazione è legittima». Ma aggiunge: «Dalle varie cose che stanno emergendo è necessario capire se, questa variante, diventerà un competitor della Delta, e tutti capiamo che la faccenda diventerebbe seria – avverte – Non sappiamo se è possibile che questa variante sia in grado di bucare il vaccino, io non sono convinto di questo ma non abbiamo i dati per poterlo dire. Il vaccino probabilmente continuerà a fare il suo mestiere».

LA STAMPA

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