M5S, Giuseppe Conte costretto dalla Rai allo sciopero della fama: niente più tv

La Rai è fatta così, e da quella storia non si può liberare se non privatizzandola: ad ogni casella si mette un timbro, ad ogni professionista che lì lavora si associa una targa politica. E ogni forza politica ha le sue simpatie per questo o quel professionista. Se scandalo c’è, è quello del M5s che ha scelto tre anni fa di mettere Giuseppe Carboni, bravissima persona, alla guida del più grande tg nazionale solo perché aveva seguito i grillini prendendoli sul serio. Davvero pochino, pochino come motivazione. Una cosa da partitino rivestito elegante per la festa dei paesello, non da movimento anti-sistema che strologava di meritocrazia e di capacità. Non so davvero che idee politiche abbia in testa la Maggioni, che viene descritta “gradita” al Pd. Ha idee diverse dalle mie? E che importa? Ma ho presente decenni di suo lavoro in Rai, la qualità professionale di quel che ha realizzato come inviata e come conduttrice di speciali, e non in molte altre occasioni ho visto scelte davvero difficili da discutere come la nomina di una professionista con i fiocchi. Aveva assai meno curriculum lo stesso Conte quando lo hanno improvvisamente paracadutato a palazzo Chigi in quel confuso 2018. Vedremo ancora i grillini al Tg, nonostante questa pagliacciata messa in scena ieri da Conte: dovendo fare il loro mestiere nei notiziari, si riporterà anche le cose buone e sciocche che usciranno dalla loro bocca. Se c’è qualche appassionato del genere che agogna approfondimenti con un M5s protagonista, ci si potrà godere gli Avatar di Conte nei salotti tv di Berlusconi. E dovendo sdebitarsi ci faranno divertire da pazzi fra un paio di mesi nel segreto delle urne che eleggeranno il prossimo Capo dello Stato…

IL TEMPO

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