È venuta l’ora di una donna al Quirinale

Qualità che oggi, tutte, vengono riconosciute al presidente uscente, che rifiuta una facile e rassicurante rielezione. Ma riconosciute non dall’inizio del mandato: bensì come conquista e dietro dimostrazione quotidiana. Giorno dopo giorno, anno dopo anno. Qualità che è oltremodo arduo individuare, tutte e assieme, se non in qualche cosiddetta “riserva della Repubblica”, un contenitore sempre più sottile. Con tornanti aspri, per Mattarella: come le fameliche, grottesche richieste di messa in stato di accusa per alto tradimento e attentato alla Costituzione. Senza da parte sua, in seguito, alcun impulso ritorsivo, addirittura rinunciando a formulare rilievi di distanza dalla nostra Costituzione per non turbare la regolarità della competizione politica, per non influenzare gli elettori.

Oggi è un modello. Trovare un presidente con tutti i requisiti richiesti, oggi altissimi, non sarà compito facile, soprattutto da parte di questa scadente e vanitosa comunità politica. Ma di questo ha bisogno assoluto, vitale, il Paese. Si trovassero in una donna, le qualità richieste, meglio. Ma l’essere donna deve essere elemento aggiuntivo, non dirimente.

LA STAMPA

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