Perché Draghi non farà la riforma delle pensioni

Draghi vuole intervenire solo per fare in modo che questo ritorno alla Fornero avvenga nel modo meno traumatico possibile, evitando scaloni e “scalonati”. Non farà una riforma delle pensioni perché per lui non ce n’è bisogno. Tra l’altro la spesa per le pensioni continua a correre, l’Europa ha ricordato nelle sue Raccomandazioni che bisogna tenere il tutto sotto controllo. Se la trattativa al Tesoro si risolverà con una quota più favorevole o comunque non dannosa per la Lega, Salvini esulterà. Così come il Pd se sarà prorogata Opzione donna o se sarà allargata la platea dell’Ape sociale con le nuove categorie dei lavori gravosi. Ma sono strumenti di contorno su uno schema che guarda avanti con la spinta maturata dieci anni fa. Sono dieci anni che i partiti bombardano la riforma Fornero, ma in tutto questo tempo non è arrivata una proposta che sia una. Una proposta degna di questo nome, sostenibile, capace di guardare alle finanze ma anche ai lavoratori. Dieci anni fa quella riforma la votarono quasi tutti in Parlamento per poi massacrarla. Tra pochi giorni tutti o quasi voteranno la manovra di Mario Draghi. Dentro c’è scritto che si ritorna alla Fornero. Poi se qualcuno avrà un’idea migliore la potrà applicare nel 2024. Da palazzo Chigi. A quel punto per l’attuale premier le pensioni saranno ancora di più un falso problema.

L’HUFFPOST

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