Letta: “Draghi sciolga Forza Nuova. E questa destra fa paura, non rompe con il fascismo”

Niccolò Carratelli

Non si capacita, Enrico Letta. Non capisce «perché Salvini e Meloni non riescano a condannare e basta» la violenza fascista «senza fare distinguo o dire “ma anche”». Il segretario del Partito democratico chiede al governo di «sciogliere Forza Nuova» e «unità in Parlamento per sostenere il governo in questa decisione». Nonostante i no dal centrodestra, auspica sia unitaria anche la manifestazione indetta dalla Cgil per sabato prossimo: «Nessuno la interpreta in chiave elettorale, sull’antifascismo non devono esserci divisioni politiche», dice. Intervistato dal direttore de La Stampa, Massimo Giannini, per la trasmissione «30 minuti al Massimo» (versione integrale su lastampa.it), Letta parla di una «evidente» carenza nella gestione dell’ordine pubblico, sabato scorso a Roma, blinda l’alleanza con il Movimento 5 stelle e si augura che «il governo vada avanti» oltre l’elezione del capo dello Stato. Rigurgiti neofascisti, disagio sociale, caos Green Pass e ballottaggi: il direttore Giannini intervista Enrico Letta

Intanto siamo ancora qui a discutere di neofascismo, nel 2021. Possibile?
«Mi ha colpito molto il dibattito che è seguito ai fatti di sabato scorso, pieno di nodi non sciolti: il fatto che ancora oggi ci sia chi dice no alla violenza squadrista ma no anche a qualcos’altro, come se serva sempre aggiungere un altro concetto, per compensare. Vuol dire che un certo schema non è superato e questo mi suscita angoscia e tristezza».

Per Giorgia Meloni non si può nemmeno parlare di matrice fascista. Che significa?
«Una frase infelice, un gravissimo errore, che riporta indietro le lancette dell’orologio, anche rispetto a un percorso che stava cercando di fare. La matrice è chiarissima, questo è squadrismo fascista e il fatto di non riuscire a condannarlo e punto, senza tentennamenti, mi fa pensare. E aggiungo che questo non c’entra nulla con il Green Pass o con il malessere sociale, proprio nulla».

Vale per Meloni, ma anche per Salvini: dietro c’è un calcolo elettorale?
«Vuol dire che esiste un legame con una parte di elettorato che non considera il fascismo come il male assoluto. Non riesco a vederla in modo diverso. Ma per Meloni posso capire, c’è un legame diretto, c’è la fiamma nel loro simbolo, per la Lega no: ai tempi di Bossi tutto si poteva dire tranne che avessero connivenze di questo tipo. Mi chiedo francamente a cosa serva a Salvini questo tipo di atteggiamento».

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