Bimbo precipitato dal balcone, la confessione del domestico: “Ho fatto cadere Samuele, poi sono andato a mangiare una pizza”

Il giudice ravvede, inoltre, il pericolo di fuga: il collaboratore domestico infatti, non è stato rintracciato nella sua abitazione ma in un altro appartamento, dove i poliziotti sono riusciti a entrare, ma solo dopo un espediente. Inizialmente, infatti, Cannio ha simulato di non essere presente. Per capire se fosse in casa o meno, dopo avere bussato reiteratamente alla porta senza riscontro, hanno infilato una bolletta dell’Enel sotto la porta che, qualcuno, dall’interno ha poi prelevato. Così si sono accorti che lì dentro c’era qualcuno. A causa della schizofrenia dichiarata dall’indagato (e su cui si stanno svolgendo indagini), sarà detenuto nella sezione per infermi e minorati psichici del carcere di Poggioreale. È evidente che la battaglia si combatterà sul filo della richiesta, da parte della difesa, dell’infermità mentale.

Al momento però la gip ribadisce che «dagli atti non si evince, in assenza di ulteriori indicazioni che l’indagato sia incapace di intendere e di volere. Anzi, Cannio ha mantenuto nei momenti antecedenti al fatto un atteggiamento all’apparenza normale, tanto da superare il vaglio dei Gargiulo che lo avevano incaricato delle pulizie dell’appartamento e che lo avevano lasciato in compagnia del figlio in tenera età».

Oggi a mezzogiorno, intanto, è prevista l’autopsia sui poveri resti del piccolo Samuele.

LA STAMPA

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