Draghi sulla giustizia: “Metteremo la fiducia. Ok a miglioramenti”

Si sta dunque cercando un’intesa, ma Cartabia non vuole smontare il testo della riforma: «Quella in discussione – avverte – non è la riforma della sola prescrizione, ma dell’intero processo penale». La sintesi dovrà tradursi in un maxi-emendamento del governo (su cui porre la fiducia). Non è però sufficiente, al Movimento, quello che era stato proposto come un «atterraggio morbido» della riforma. Non basta l’ipotesi di una norma transitoria che tenga in sospeso gli effetti della riforma fino al 2024 o al 2025, in modo che le Corti di Appello possano smaltire gli arretrati, e nel frattempo metta a regime le risorse da spendere in personale e digitalizzazione. I Cinque stelle chiedono altre garanzie, a partire da un salvagente che non faccia calare la tagliola dell’improcedibilità su reati connessi alla lotta alla mafia. Specie dopo le questioni sollevate dal Csm e, soprattutto, dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e dal procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, a cui l’elettorato pentastellato è particolarmente sensibile.

LA STAMPA

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