Tel Aviv: sirene, razzi e fuga dalle spiagge. La città ora si scopre vulnerabile

Interviene il sindaco Ron Huldai, con ogni mezzo, a ricordare ai concittadini che il sistema di sirene funziona correttamente, ed è costantemente controllato; a consigliare di scaricare la applicazione per gli smartphone “Home Front Command” per ricevere aggiornamenti sui possibili attacchi in arrivo dalla Striscia di Gaza; e a invitare i condomini a lasciare aperti portoni, per offrire rifugio ai passanti. Ma anche a ribadire la necessità di «fare di tutto per fermare l’incitamento, l’agitazione e la violenza», che è l’altro volto minaccioso di questo conflitto. Giaffa è sorvegliata dalla polizia.

Molotov contro gli arabi
Venerdì sera ad Ajami una bottiglia molotov ha scatenato un incendio nell’appartamento di una famiglia araba. Un bambino di 12 anni, ustionato in maniera grave, è ricoverato all’Ospedale Sheba. Sembra la trama di un film israeliano del 2009 – Ajami appunto – in cui le diverse realtà dei quattro protagonisti – ebrei, arabi, cristiani e musulmani – si scontravano tragicamente dopo un omicidio che provocava un cruento effetto domino. L’ombra della guerra civile ormai viaggi di pari passo alla paura dei razzi.

LA STAMPA

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