Davigo e Ardita, le toghe rotte

Poiché le stesse doti di onestà e imparzialità vanno riconosciute ad Ardita come a Davigo, la “guerra” fra i due (che già ha prodotto fra loro un solco profondo) rischia di causare danni irreversibili alla stessa magistratura. Ora, io sono convinto cha Ardita ha pieno titolo per respingere con sdegno il suo accostamento ad una loggia massonica che sgorga dal mefitico reflusso del dossier “Amara”. Ma sono altrettanto convinto della buona fede di Davigo, nel senso che nella sua condotta non trovo tracce di interessi personali o di disegni intenzionalmente costruiti per scopi riprovevoli. Dunque, se è doveroso attendere senza alcun pregiudizio l’esito delle indagini in corso, è comunque importante che Ardita e Davigo si spieghino senza remore, proprio perché sono ambedue persone corrette. Nessun buonismo d’accatto: si tratta di non offrire altre opportunità a chi vuole affossare l’indipendenza della magistratura.

LA STAMPA

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