Recovery, Draghi alla sfida della burocrazia: “Troppe norme, dobbiamo semplificare”

Perché l’Italia faccia lo scatto che occorre, Draghi si rende conto che non basta la buona volontà. Bisogna creare un ambiente favorevole. Ad esempio, «occorre evitare gli effetti paralizzanti della “fuga dalla firma”, ma anche regimi di irresponsabilità a fronte degli illeciti più gravi per l’erario». Si riferisce evidentemente alle norme sull’abuso d’ufficio e al Codice degli appalti che si stanno rivelando un intoppo per la tanto attesa apertura dei cantieri. Dice con tono ironico: «Negli ultimi anni, il quadro legislativo che disciplina l’azione dei funzionari pubblici si è “arricchito” di norme complesse, incomplete e contraddittorie e di ulteriori responsabilità anche penali».

Il discorso sarebbe monco, però, se non ci sarà un «rafforzamento della qualità dell’azione amministrativa, a partire dalle competenze delle persone». E poi una semplificazione dei procedimenti amministrativi contro le farraginosità e la moltiplicazione dei passaggi burocratici «spesso causa inaccettabile di ritardi, ma anche il terreno fertile in cui prosperano i fenomeni illeciti». Per concludere con il problema della corruzione: «È vero che i dati quantitativi sulla criminalità nel corso degli anni sono andati migliorando. Ma la percezione che ne hanno i cittadini, no».

LA STAMPA

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