Ospedali senza medici, sanità di base in tilt. Ecco le ragioni di un disastro annunciato

Eminenti specialisti hanno fatto quadrato, di fronte a simili criticità, costituendo la Federazione di di Oncologia, Cardiologia ed Ematologia (Foce). “Già durante la fase emergenziale, il rinvio degli interventi di angioplastica coronarica nei malati di cuore ha avuto gravissime conseguenze – ha precisato Ciro Indolfi, presidente della Società italiana di cardiologia – ora, a fronte dell’arrivo di una nuova ondata di contagi, non vogliamo rischiare di trovarci come a marzo, quando i pazienti con infarto non andavano al pronto soccorso per paura”.

Le trascuratezze imposte per inseguire il Covid rischiano, a conti fatti, di mietere più vittime del Coronavirus. “Siamo di fronte a un nemico subdolo, che si è dimostrato capace di colpire il polmone ma anche il cervello, il cuore, il rene e l’apparato gastrointestinale – ha annunciato Claudio Zanon, direttore sanitario dell’ospedale di Valduce, che mostrò in tv come modificare i respiratori per raddoppiare le bocche di ossigeno – con Motore Sanità abbiamo deciso di organizzare un webinar sulle complicanze per spingere le istituzioni a farsi carico di problemi che talora si possono palesare a distanza di tempo, come l’epidemia da influenza spagnola ha insegnato”.

Nel quadro delle criticità rientrano infine le Usca, Unità speciali di continuità assistenziale. Questi equipaggi costituiti da eroici medici e infermieri, istituiti per fronteggiare una eventuale seconda ondata e seguire a casa i pazienti meno gravi, si presentano a domicilio tutti bardati nei casi sospetti. Le aziende sanitarie tuttavia fanno fatica a completare gli organici. Molti giovani dottori, nelle ultime settimane, hanno dato le dimissioni per seguire i corsi di specialità che iniziano in questo periodo dell’anno, e risulta difficile trovare i rimpiazzi.

QN.NET

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