Ergastolo al latitante Messina Denaro: “Fu tra i mandanti delle stragi del ’92”

rino giacalone

Stragi mafiose del 1992, sentenza di ergastolo per il capo mafia di Castelvetrano Matteo Messina Denaro, 58 anni, latitante da 27 anni, quale mandante della uccisione dei giudici Falcone e Borsellino. 

I giudici della Corte di Assise di Caltanissetta, presidente giudice Roberta Serio, l’hanno pronunciata a mezzanotte dopo  13 ore di camera di consiglio, hanno accolto la richiesta di carcere a vita del procuratore aggiunto nisseno Gabriele Paci, al termine di una lunga requisitoria durata otto udienze. Palermo, commemorazione a Capaci 28 anni dopo la strage. Maria Falcone: “Mi auguro ancora che la verità arrivi”

Un processo, cominciato nel 2017, che ha incastonato i pezzi in un puzzle giudiziario che era rimasto incompleto. La ricostruzione del magistrato nella sua requisitoria è stata dettagliata: Matteo Messina Denaro, il “fantasma” di una mafia sopravvissuta all’attacco giudiziario, fu mandante delle stragi. Con Totò Riina pianificò negli anni ’90 l’azione stragista contro le Istituzioni. Matteo Messina Denaro «era rimasto fuori dai processi per le stragi del ’92 anche a causa di alcuni pentiti che avevano inquinato il pozzo delle indagini». Mafia, i fedelissimi di Messina Denaro: “Il più grande è Matteo”

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