Elezioni Usa, Trump: “La scelta è tra il sogno americano e il socialismo. Fermeremo le folle inferocite nelle città”

Il discorso conclusivo della Convention era stato anticipato ieri mattina dal portavoce della campagna Tim Murtaugh: «La Convention democratica – ha spiegato ai giornalisti – è stata priva di sostanza politica, e dedicata solo ad attaccare il presidente. I media lo hanno ignorato, perché la vostra agenda è non criticare Biden. Allora Trump ha deciso di farlo lui, perché altrimenti nessuno avrebbe detto la verità sui 47 anni fallimentari di Joe in politica». Murtaugh ha denunciato che il candidato democratico è «un cavallo di Troia dell’estrema sinistra, usato per far entrare alla Casa Bianca un’agenda radicale». Quindi il presidente ha sentito la necessità di definire il suo avversario, demolendo tanto il passato, quanto le proposte per il futuro: «Biden ha posizioni sbagliate su tutto: economia, lavoro, tasse, confini, energia, commerci, criminalità, rapporto con la Cina». Usa2020, Pence: “Non sarete mai al sicuro nell’America di Joe Biden”

Trump ha difeso anche la sua gestione dell’epidemia di coronavirus, descrivendola come uno sforzo eroico che ha salvato milioni di vite, contrapposta alle critiche lanciate da Joe, nascosto nello scantinato della sua casa: «Il suo piano non è una soluzione per il virus, ma piuttosto una resa». E questo nonostante Donald si rivolgesse ad una platea di circa duemila persone, di cui quasi nessuna indossava la maschera, o rispettava le regole del distanziamento sociale. Ha parlato dell’uragano Laura per assicurare che il governo federale aiuterà le vittime e lui le visiterà nel fine settimana. Poi ha commentato gli scontri di Kenosha per dire che «la reazione non può essere la violenza, e la polizia va messa in condizione di fare il proprio lavoro». Quindi ha aggiunto: «Queste elezioni decideranno se proteggeremo gli americani che obbediscono alla legge, oppure daremo via libera ai violenti agitatori anarchici e ai criminali che minacciano i nostri cittadini». Quanto allo sciopero dell’Nba, l’ha liquidata come «un’organizzazione politica». Caso Blake, Trump: “L’Nba ormai è come un’organizzazione politica”

La strategia dunque non è cercare di costruire un ponte tra le parti, provando a risolvere le tensioni razziali di fondo, per mettere fine tanto agli abusi dei poliziotti, quanto alle proteste violente. La sua base sta dalla parte delle divise, come ha tragicamente dimostrato l’assurda sparatoria del diciassettenne Kyle Rittenhouse a Kenosha, e quindi non c’è interesse a conciliare chi urla “Black Lives Matter” e chi risponde “Blue Lives Matter”. Anzi, l’ormai ex consigliera Kellyanne Conway ha detto che la violenza aiuta Trump sul piano elettorale, perché rafforza il favore dei moderati verso la sua agenda per la difesa di legge ed ordine, mentre distrae dalla gestione fallimentare del Covid e la crisi economica peggiorata dalle scelte dell’amministrazione.  

Parlando alla Casa Bianca, introdotto dalla figlia Ivanka che sogna un giorno di prendere il suo posto, Trump ha attaccato come previsto: «Mai prima gli elettori si sono trovati davanti ad una scelta più chiara tra due partiti, due visioni, due filosofie e due agende. Abbiamo passato gli ultimi quattro anni ad aggiustare i danni provocati da Biden durante gli ultimi 47. Alla Convention democratica abbiamo sentito a mala pena una parola sulla loro agenda, non perché non ne abbiano una, ma perché è la più estremistica mai presentata dal candidato di un partito». Poi ha aggiunto: «Biden è debole. Prende ordini dai liberal ipocriti che distruggono le loro città e scappano dalle macerie. Si è impegnato ad imporre tasse per 4 trilioni di dollari su quasi tutte le famiglie americane, facendo collassare la nostra economia in rapida ripresa e la borsa. Biden ha passato la carriera a svendere i sogni degli americani, mandando all’estero i loro posti di lavoro, aprendo i confini, inviando i figli a combattere guerre infinite». Definire e demolire l’avversario era l’obiettivo principale, perciò ha continuato: «Biden non è il salvatore dell’anima dell’America, ma il distruttore dei suoi posti di lavoro. E se avrà la possibilità di farlo, sarà il distruttore della grandezza americana». Usa 2020, Melania Trump: “Non attacco i rivali, il Paese ha bisogno di Donald”

Trump ha dedicato poco tempo ai programmi del secondo mandato, promettendo di creare 10 milioni di posti di lavoro in meno di un anno, e ribadendo l’intenzione di proseguire lo scontro con la Cina per riportare negli Usa la catena di produzione. Ha annunciato il progetto di far atterrare la prima donna sulla Luna, e posare la bandiera americana su Marte. Quindi ha concluso, tra i fuochi d’artificio che illuminavano Washington: «Il Partito repubblicano va avanti unito, determinato, e pronto ad accogliere milioni di democratici, indipendenti, chiunque creda alla grandezza dell’America e al retto cuore del suo popolo. Questo spirito ha prevalso su ogni sfida, e ci ha sollevato al vertice dell’attività umana».

I democratici hanno deciso di rispondere in anticipo, parlando già ieri pomeriggio. Trump ha detto che prima dei dibattiti vorrebbe fare l’antidoping a Biden, e la speaker della Camera Pelosi ha replicato che Joe non dovrebbe degnarlo di dibattere con lui. La vice Harris lo ha attaccato sul Covid: «Il presidente ha fallito nel suo compito basilare di proteggere gli americani». Biden ha usato due interviste con Nbc e Cnn per chiudere il conto: «Io credo che le proteste siano giuste, ma condanno le violenze. Trump invece vuole la violenza, perché pensa di vincere dividendoci. Io credo che l’America possa accogliere tutti, unirsi e risolvere i propri problemi, e sono convinto che sia pronta a farlo».

LA STAMPA

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