Il governo dà il via libera alla rete unica Tim-Cdp. “Un progetto strategico”

Al cda dell’azienda di Corso Italia del 31 agosto seguirà una lettera d’intenti, non vincolante, tra Tim e Cassa depositi e prestiti e stabilirà le diverse tappe per arrivare appunto a una società con una governance terza, dove Telecom avrà la maggioranza del capitale ma non dei consiglieri. Tutto ciò potrà avvenire solo dopo la luce verde delle autorità di regolazione.

All’incontro andato in scena ieri all’ora di pranzo ha partecipato anche l’amministratore delegato della spa controllata dal Mef, Fabrizio Palermo, che negli ultimi giorni aveva già illustrato i dettagli dell’operazione a Palazzo Chigi. Proprio a lui e a tutta la Cdp il titolare del Tesoro, Roberto Gualtieri, ha riconosciuto di aver «negoziato in modo molto efficace». Occorrerà adesso proseguire lungo questa strada «per fare in modo che la società della rete unica abbia una governance che ne garantisca l’indipendenza, l’apertura a tutti gli operatori e la realizzazione di un piano di investimenti molto forte. È un progetto strategico al centro del programma di governo, che punta a creare le condizioni per realizzare la banda ultralarga in tutto il Paese», ha detto il ministro dell’Economia.

Luigi Gubitosi può dunque andare avanti con il suo piano e lunedì il consiglio di Tim potrà deliberare il progetto di sviluppo di FiberCop, la società della rete secondaria, quella che dagli armadi in strada si allaccia fin dentro le abitazioni. Qui verrà formalizzato l’ingresso del fondo americano Kkr e di Fastweb. L’ex monopolista ha annunciato un accordo con la Tiscali di Renato Soru.

Al momento tiene le carte coperte Enel, che detiene il 50% di Open Fiber: può aderire alla rete unica o pensare a una exit strategy grazie all’offerta presentata dal fondo Macquarie.

Intanto si brinda in Borsa: Tim ha chiuso in accelerazione con un rialzo del 3, 4% (mercoledì aveva fatto un balzo del 5%) e Tiscali sale oltre il 7%.

La convergenza politica non trova però allineata la Lega che giudica di «buonsenso» una società della rete con Cassa depositi e prestiti «protagonista», ma getta delle ombre sul legame «a doppio filo tra il Movimento 5 stelle e la Cina».

LA STAMPA

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