Shinzo Abe, il premier del Giappone si dimette per «problemi di salute»: è la seconda volta

di Irene Soave

Shinzo Abe, il premier del Giappone si dimette per «problemi di salute»: è la seconda volta

Aveva già concluso così il suo primo mandato, nel 2007: la sua colite ulcerosa, con la quale lotta da che aveva 13 anni, era peggiorata a tal punto da impedirgli di lavorare. Oggi Abe Shinzo, il premier giapponese, chiude allo stesso modo il suo secondo mandato: il dazio di un anno nero — pandemia, Olimpiadi rinviate, crollo della sua «Abenomics» si deve essere fatto sentire sulla sua salute, e dopo che la nazione si era allarmata per i due check-up medici a cui si è sottoposto nell’ultima settimana ha fatto sapere con un annuncio alla tv pubblica che si dimetterà.

«Tornerò a lavorare e proverò a non cedere». Così aveva detto lunedì, ai giornalisti che lo aspettavano sulla porta di casa per interrogarlo sulla sua salute: l’opposizione lo criticava per essersi preso tre giorni di pausa, dopo 147 di lavoro ininterrotto, per farsi visitare. Un lusso da pigri nel Paese del karoshi, termine intraducibile che significa «morire di troppo lavoro» e che per uno studio del 2016 era un rischio concreto per un giapponese su 5. «Non cedere», in giapponese, si dice ganbaru, altro verbo intraducibile e assai diffuso che riassume un’etica del (super)lavoro: alla lettera, «lavorare tenacemente in tempi difficili». È il verbo usato lunedì da Abe. Il suo alleato Amari Akira aveva detto in tv che il premier «ha bisogno di riposo ma non se lo concede, perché si sentirebbe in colpa in questi mesi difficili». Ganbaru: fare più del proprio meglio. «Dobbiamo convincerlo», ha continuato Amari, «a prendere qualche giorno di tregua». Ci sono riusciti, evidentemente, i medici.

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