Coronavirus, più positivi, meno gravi. Ranieri Guerra: «Possiamo ancora evitare una seconda ondata»

«La seconda ondata? Non è detto che arrivi e comunque possiamo evitarla. Ora abbiamo tutti gli strumenti», ragiona sui numeri senza allarmismo Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità.

I casi aumentano, siamo di nuovo oltre i mille. È la premessa alla seconda ondata?
«Non si può prevedere. Stiamo assistendo a due fenomeni che potrebbero non essere legati. L’aumento dei soggetti positivi è dovuto alla capacità di fare una migliore diagnostica e dal maggiore uso di tamponi oltre ovviamente all’incontestabile aumento dei contagi. Ma la possibilità che questa situazione si traduca in casi clinici, cioè malati che hanno bisogno di cure, è un discorso diverso collegato a quanto gli anziani si proteggono individualmente e all’interno delle residenza sanitarie, se ricoverati».

Se si riuscisse a difendere efficacemente la popolazione fragile la seconda ondata resterebbe dunque un’ipotesi lontana?
«La protezione dei fragili è importantissima. In altre parole. L’aumento dei contagi era previsto, quello dei pazienti gravi si può invece prevenire perché abbiamo imparato a farlo purtroppo dopo aver attraversato un’esperienza dolorosa».

Quasi un terzo dei nuovi positivi sono asintomatici. È rassicurante?
«Non direi. Non siamo sicuri che anche una sintomatologia molto leggera oggi non si possa tradurre in danni alla salute visibili a medio-lungo termine. Meglio non prenderlo il virus perché cominciano ad esserci evidenze solide di problemi anche in pazienti con pochissima sintomatologia. Un raffreddore, sintomi banali che passano inosservati. Senza voler essere allarmisti c’è evidenza che dopo ci possono essere conseguenze gravi. È vero, pochi ragazzi finiscono in terapia intensiva ma non devono sentirsi invincibili. Il virus può far male in una fase successiva»

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