Scuola, sindrome da foglio bianco

Dal 14 settembre riprenderanno le lezioni, oggi la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, lo ha garantito ancora una volta. Ma quando mancano ventisette giorni, il ritorno a scuola di alunni, studenti, insegnanti e personale scolastico – questione nevralgica della fase 3 post lockdown e della ripartenza del Paese – è tutt’altro che pianificato. I contagi aumentano, dal Ministero della Salute ieri è arrivata la nuova stretta con la chiusura delle discoteche e l’obbligo di indossare la mascherina dalle 18 alle 6 del mattino anche all’aperto soprattutto nei luoghi della movida estiva e, guardando all’autunno col pensiero alla annunciata seconda ondata, nel Paese comincia a serpeggiare il timore di un ritorno al passato. “Le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano”, ha scritto Azzolina su Facebook, invocando “responsabilità e consapevolezza da parte di tutti”.

Ma i dirigenti scolastici e i sindaci, che si troveranno a gestire in prima linea la situazione, sono preoccupati.

I presidi “richiamano” il Cts. Tra le misure per la riapertura delle scuole, l’Associazione nazionale presidi ha previsto la predisposizione di un locale interno ad ogni istituto scolastico da destinare ad accogliere eventuali casi sintomatici di coronavirus o sospetti. Ma per i dirigenti i problemi aperti e irrisolti per l’avvio del nuovo anno scolastico sono ancora tanti. C’è la questione della responsabilità penale e poi quella dell’arrivo dei nuovi banchi, su cui il presidente Antonello Giannelli ha “interrogato” il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri. La risposta, è arrivata dagli uffici del commissario, le parole di Giannelli liquidate come “destituite da ogni fondamento”. Negli istituti che ne hanno fatto richiesta bianchi monoposto e sedute attrezzate “saranno consegnati a partire dai primi giorni di settembre e fino al mese di ottobre” e “la distribuzione avverrà secondo una programmazione nazionale e una tempistica che terrà conto delle effettive priorità scolastiche e sanitarie dei vari territori, garantendo in tal modo il normale avvio dell’anno scolastico in piena sicurezza”.

Bisognerà aspettare ancora, dunque. E intanto, guardando al 14 settembre, ci si chiede: su chi e in che modo saranno effettuati i test sierologici e chi e quando dovrà indossare o meno la mascherina?

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