Fontana, Mes e le elezioni. La versione di Salvini

Alessandro Sallusti

La giornata per lui non è iniziata bene. La rassegna stampa parla di Fontana, governatore leghista della Lombardia, indagato per le forniture sanitarie del fratello di sua moglie, nuovi sviluppi nell’inchiesta sull’ospedale San Matteo di Pavia per la vicenda dei test sieroterapici e poi la Meloni che nei sondaggi cresce a vista d’occhio e lui che scivola sempre più giù pur mantenendo la palma di primo partito.

Senatore Salvini, giornata no?

«Al contrario. Oggi sono stato a Prato, Imola e Pesaro. Buon clima. Puglia e Marche si vince, in Veneto e Liguria non si incomincia neppure, in Toscana la partita è aperta e ci prendiamo pure la Val d’Aosta».

Ottimista…

«No, realista. Fuori dal palazzo si sente un’altra musica. Ho appena finito di parlare con una signora che non ha ancora visto la cassa integrazione di marzo e poi c’è tutto il popolo di partite Iva, piccoli imprenditori e artigiani che sono inferociti, e il peggio deve ancora arrivare».

In che senso?

«Dall’interno delle agenzie dell’entrate mi dicono che sono in arrivo per settembre dodici milioni di cartelle esattoriali».

Avranno un loro perché.

«Può essere, ma in questa situazione noi proponiamo un saldo e stralcio al quindici per cento».

Scusi, se ripartiamo dall’inizio, secondo i giornali di oggi lei avrebbe poco da essere contento.

«Le rispondo così: da tempo ho smesso di leggere i giornali, non per offesa alla sua categoria ma per legittima difesa».

Lo diceva, e lo faceva, anche la Thatcher

«Non lo sapevo, non voglio fare paragoni irriverenti ma la vita reale di un sabato di fine luglio non la racconta nessuno. Sono stato oggi in una associazione di volontariato di Prato che assiste soprattutto famiglie italiane in difficoltà: avvocati e negozianti che sono allo stremo».

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