Difficile fare le riforme se non hai i riformisti

di Marco Damilano

Momento storico, ineuguagliabile, anzi storico. Non sapeva più quale aggettivo estrarre dal dizionario Davide Crippa, il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, per omaggiare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte tornato vittorioso dall’Europa. Si spellava le mani. Alzava la voce: mai si è visto un presidente del Consiglio così determinato, mai si è visto un passaggio così storico. E lui, il presidente del Consiglio più amato della Seconda Repubblica, come ha scritto Ilvo Diamanti (Repubblica, 20 luglio), stava lì, nell’emiciclo della Camera, a godersi l’improvvisa comparsa di un ospite a sorpresa. Il culto della personalità nei suoi confronti. Verso Conte e verso il Contismo. Con i suoi profeti sulla carta stampata e in tv. I suoi sacerdoti chiamati a premiare i discepoli e a scomunicare gli infedeli. I suoi neofiti, ansiosi di presentarsi all’altare. E i più tiepidi, da sferzare.

La senatrice dell’Alto Adige Julia Unterberger è arrivata a paragonarlo a papa Francesco. Mai quanto Matteo Renzi che è stato costretto a dirgli bravo, mettendolo in guardia dagli adulatori, lui ne sa qualcosa. È la metamorfosi del premier, costruita in dodici mesi. Da capo del governo più populista d’Europa, dominato da Matteo Salvini con Luigi Di Maio a fare da ruota di scorta, a parte integrante del blocco, come l’ha chiamato il presidente francese Emmanuel Macron, che ha segnato la svolta dell’Unione europea.

Un passaggio segnato da Angela Merkel, non più Mutti dei tedeschi ma aspirante Madre della Nuova Europa. Perché fu il 16 luglio, un anno fa, che la maggioranza M5S-Lega al governo a Roma andò in frantumi a Bruxelles, nel voto del Parlamento europeo per la nuova presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Il Movimento 5 Stelle votò a favore, la prima scelta di sistema per un partito che appena pochi mesi prima aveva incontrato la delegazione dei gilet gialli, la Lega di Salvini che invece aveva trionfato alle elezioni europee si ritrovò sola a votare contro. Una storia che si è ripetuta nei giorni scorsi.

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