Vertice Ue, Conte: «Cauto ottimismo». Rutte apre. Paesi “frugali” verso ok a 390 miliardi per Recovery Fund

Ma ci sono ancora molti nodi da sciogliere, tra cui l’ammontare dei finanziamenti e la ripartizione tra sussidi e prestiti dei fondi che dovrebbero essere stanziati per il Recovery Fund. La plenaria slitta alle 18

Consiglio Ue, von der Leyen: “Siamo sulla strada giusta”

«Dopo tre giorni e tre notti entriamo nella fase cruciale, ma ho l’impressione che i leader Ue vogliano davvero un accordo, stanno mostrando reale volontà di trovare una soluzione, un accordo ci serve per i cittadini, per la Ue. Sono positiva per oggi, non ci siamo ancora ma le cose si muovono nella giusta direzione»: lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen entrando al vertice Ue. Impressione di un cambiamento confermata da Giuseppe Conte: «Stanotte c’è stata una svolta: dobbiamo essere ancora cauti ma direi che sono cautamente ottimista».

I leader dei cosiddetti Frugali sono aperti alla possibilità di dare il loro ok ai 390 miliardi di sussidi per il Recovery Fund che il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sta preparando in vista della plenaria del vertice Ue (slittata più volte, ultimo orario alle 18 di lunedì 20 luglio) ma molto dipenderà anche dagli altri elementi. Tra le questioni in ballo, c’è anche quella dei «rebates» (sconti), vale a dire i rimborsi sul Bilancio Ue 2021-2027.

Tra i commenti moderatamente ottimisti c’è anche quello del presidente francese Emmanuel Macron che pur affermando di restare «prudente» parla di «speranze per un compromesso» e aggiunge che siederà al tavolo del nuovo round di negoziati determinato a ottenere passi avanti significativi. E lo stesso Macron dice esplicitamente: «Se non ci fosse spirito di compromesso» al vertice Ue oggi «ci sarebbe il rischio di provocare momenti più duri che alla fine costerebbero più cari» all’Unione

Conte: «Non è tempo di tergiversare»

A margine del Consiglio europeo Conte ha commentato: «Non stiamo scherzando. Stiamo offrendo una risposta europea e non possiamo scherzare più». E ancora: «Lo dobbiamo ai nostri cittadini colpiti dalla gravità delle conseguenze della crisi: non è tempo di tergiversare». Il presidente del Consiglio italiano si è impegnato a battersi «fino alla fine perché le risorse siano cospicue e favoriscano la ripresa». E ancora: «Siamo favorevoli alla condizionalità climatica perché i sussidi sono orientati alla svolta energetica e digitale».

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