Sentenza Berlusconi ‘pilotata’, Matteo Renzi al Riformista: “Chiediamo verità, per gli italiani”

Aldo Torchiaro

L’audio di Amedeo Franco su Berlusconi reso noto da Il Riformista non si sente, a sinistra. Come se in un paio di auricolari una delle due uscite fosse malfunzionante. Non riceve. Ci starebbero provando, assicurano. Ma non riescono. E anche quando dovessero sentirlo, purtroppo non riescono a pronunciare una parola di condanna sull’ammissione palese che le sentenze venivano manipolate ad arte. La sola eccezione è rappresentata da Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva nell’intervista che segue mette i puntini sulle i: «Berlusconi va rispettato come uomo ed ex presidente del Consiglio. Le accuse contenute nell’audio de Il Riformista, se confermate, offrono un quadro gravissimo su cui è urgente fare chiarezza». «Tocca alle sedi opportune – precisa – capire se lo sfogo di questo magistrato è una cosa seria o no. È un fatto tuttavia di cui è doveroso parlare, non può essere eluso da chi fischietta e fa finta di nulla. E io l’ho detto a Berlusconi perché pur nella contrapposizione politica è un fatto, che se fosse vero, sarebbe gravissimo». Alla domanda se abbia telefonato a Berlusconi, Renzi conferma: «Ci siamo sentiti. L’Italia non può far finta di niente. Proprio perché è un avversario politico questa cosa va chiarita».

Gli dà la sua solidarietà?
Si dà solidarietà quando si è convinti della verità. Io non so cosa sia accaduto: non do solidarietà a chicchessia. Faccio di più, tuttavia: do credito alla figura di un ex premier, e alla sua sacrosanta richiesta di conoscere la verità. Da quando Il Riformista ha pubblicato l’audio si possono nutrire oggettivi dubbi sulla correttezza dell’iter. E dunque dobbiamo chiedere chiarezza: la dobbiamo a Silvio Berlusconi ma prima di lui a tutto il popolo italiano. Siamo in presenza di un fatto di grande rilievo. Il giudice che si sfoga con Berlusconi è l’estensore della sentenza che lo ha condannato, producendo evidenti ricadute nel gioco democratico del Paese, perché quella sentenza ha tenuto fuori dal Parlamento l’uomo che ha guidato più a lungo un governo nella storia italiana. Anche se sono un avversario politico, riconosco che su una vicenda del genere non si può tacere. Dopodiché non tocca a me decidere come sono andate le cose. Ma la politica italiana non può minimizzare ciò che è accaduto.

Cosa pensa della commissione d’inchiesta chiesta dal centrodestra?
Non mi pare lo strumento più idoneo ma in ogni caso è fondamentale che questa vicenda non sia nascosta in un trafiletto a pagina 23 come vorrebbero fare in tanti.

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