Luigi Di Maio: “Cerco pace dentro M5S”

Un leader politico che afferma di “lavorare per la pace” ammette che dentro il Movimento 5 stelle è in atto una guerra fra le diverse anime e correnti. “Quando il 22 gennaio mi dimisi da capo politico usai più volte la parola responsabilità: ho sempre lavorato per la pace interna e continuerò a farlo” afferma in un’intervista al Fatto Quotidiano Luigi Di Maio, ministro degli Esteri. “Nominare un nuovo capo del M5S potrebbe deresponsabilizzare molti, spingendoli a sollevare problemi” sostiene l’ex capo politico del Movimento, secondo il quale prima dei nomi bisogna partire dai “nuovi obiettivi di M5s, il suo programma per i prossimi 10 anni”. 

Non è quindi tema del giorno, secondo Di Maio, la nomina di un nuovo capo politico. “Se ora lo nominassimo sarebbe un capo balneare, perché durerebbe poco” dice il ministro, “dobbiamo trovare il modo di tenere assieme queste anime e di fare sintesi, una volta per tutte”, perché “il Movimento può governare l’Italia per i prossimi 20 anni”.  Su tempi e modalità di questo percorso, “saranno il capo politico reggente Vito Crimi e il garante, Beppe Grillo, a stabilirlo e a fare sintesi”.

Di Battista capo politico? “Non credo che Alessandro prema su questo tasto. Anche per lui vengono prima i temi, e un programma basato non sull’io, ma sul noi”. Lo scontro Grillo-Di Battista? “Vogliono entrambi un bene dell’anima a M5S e tutti e due vogliono che il Governo vada avanti”. Casaleggio? “C’è chi parla di rivedere il ruolo di Rousseau e io dico che se si progettano i prossimi 10 anni dell’Italia tutto verrà da sé. Il mondo è cambiato e gli strumenti vanno rimodellati”. Conte? “Il Movimento lo stima… nel rispetto del suo ruolo può darci una grande mano. Il giorno in cui COnte dirà di voler aiutare il M5S sarà solo una buona notizia”.

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