Riaperture, dalla Puglia alla Toscana, c’è cautela. Ma prevale la linea dell’apertura

Fabrizio Caccia

Se è vero , come dice il governatore Giovanni Toti, che molti lombardi hanno le seconde case in Liguria e lui perciò è già pronto ad accoglierli il 3 giugno, ecco che anche in Versilia, tra Pietrasanta, Forte dei Marmi, Lido di Camaiore e Viareggio, sono tanti i milanesi con la casa al mare. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, si mostra però assai più prudente di Toti: «Sia ben chiaro che noi non vogliamo guerre regionali — premette il governatore —. Toccherà al governo, che ne ha tutti gli strumenti, decidere prima del 3 giugno. Ma poiché, mesi fa, fu un errore non chiudere in tempo realtà come la Lombardia, da cui sono partiti i focolai maggiori del virus, chiediamo adesso che non se ne commetta un altro riaprendole. Prudenza vorrebbe che prima di riaprire tutto, gli indici di contagio fossero uniformi».

Passaporto sanitario ma anche no

Rossi non chiederà ai vacanzieri un «certificato di negatività», come invece vorrebbe fare il suo collega sardo Christian Solinas. Oppure il «passaporto sanitario», che è invece l’ipotesi che sta prendendo in considerazione il governatore della Sicilia, Nello Musumeci. Di certo, però, la ripresa della libera circolazione interregionale, prevista per mercoledì prossimo salvo peggioramento dei dati epidemiologici, mette in pensiero più di qualche amministratore.

In Salento aspettando il tampone?
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