Coronavirus, manca accordo creditori: Hertz dichiara bancarotta in Usa e Canada

WASHINGTON – Il colosso mondiale dell’autonoleggio Hertz, in crisi per le conseguenze del coronavirus, ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti e in Canada. Lo ha annunciato la società in una nota. “L’impatto di COVID-19 sulla domanda di spostamento è stato improvviso e drammatico, causando un brusco calo delle entrate dell’azienda e delle prenotazioni future”, ha dichiarato in un comunicato stampa. Nel deposito del ‘chapter 11’ negli Stati Uniti non sono incluse le attività operative in altre aree, tra cui Europa, Australia e Nuova Zelanda.

Hertz non ha rispettato il pagamento di 400 milioni di dollari per la sua flotta alla fine delle scorso mese e, come ha anticipato il Wall Sreet Journal, non è riuscita a convincere i creditori a concederle più tempo per arrivare a una soluzione sul pagamento. E così la scadenza di oggi è il limite da non superare. Pur con 17 miliardi di dollari di debito, Hertz ha avviato l’anno con ricavi in aumento del 6% in gennaio e febbraio. Ma il coronavirus ha causato un repentino calo della domanda, facendo crollare i noleggi di auto. Il quadro è stato poi complicato dal calo dei prezzi delle auto usate, che ha fatto scendere il valore della sua flotta.

E dopo le indiscrezioni del Wall Street Journal, Hertz è affondata a Wall Street. I titoli del colosso dell’auto noleggio hanno perso il 43,66% nelle contrattazioni after hours.

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