Coronavirus, l’App (quasi) obbligatoria e l’ipotesi braccialetto per gli anziani

Un’idea per l’incentivo potrebbe essere quella di lasciare che la possibilità di scaricare la app, o indossare il braccialetto, resti volontaria. Come del resto già chiarito dal governo. Ma prevedere che per chi sceglierà di non scaricarla, restino delle limitazioni nella mobilità. Cosa si intende di preciso con limitazioni alla libertà di movimento resta ancora da chiarire. Non l’obbligo di restare in casa, non sarebbe possibile. Ma ci potrebbe essere una stretta sugli spostamenti che invece per tutti gli altri, nella fase 2, saranno consentiti progressivamente. La proposta, ancora in fase di elaborazione, potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni dalla commissione tecnico-scientifica, d’accordo con Domenico Arcuri, il commissario straordinario che ha firmato l’ordinanza proprio per l’app, e d’intesa anche con la task force guidata da Vittorio Colao. La decisione finale, naturalmente, spetta al governo

Le regole per i negozi

È stata fissata un misura standard per i negozi: «Per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori. Oltre i 40 metri quadri l’accesso sarà regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita». L’erogatore del disinfettante dovrà essere sistemato alle casse. La pulizia dovrà essere programmata prima dell’apertura e durante la pausa. I dipendenti dovranno indossare la mascherina, i clienti che acquistano generi alimentari dovranno utilizzare i guanti.

Le regole per le aziende

Prima di iniziare il lavoro i dipendenti dovranno passare al termoscanner. Le aziende dovranno avere un medico a disposizione che potrebbe essere quello «di contenimento» oppure rivolgersi alla Asl in modo che ci sia una vigilanza costante e anche la possibilità di avere assistenza in caso di contagio e dunque se è necessario effettuare i tamponi. Dovrà essere garantita la distanza di almeno un metro tra le postazioni e si dovrà privilegiare il lavoro in smart working. Se questo non è possibile si dovranno organizzare fasce orarie di entrata e di uscita per limitare le presenze.

Le regole per locali, bar e ristoranti

Ristoranti e bar sono in fondo alla lista delle riaperture. Dovranno garantire la distanza di un metro al bancone e di due metri ai tavoli, anche all’aperto. Il personale dovrà indossare guanti e mascherine. Per aiutare il settore che rischia di subire gravi danni economici si è deciso di programmare una riapertura anticipata affiancando le consegne
a domicilio alla possibilità di preparare cibi da asporto. In ogni caso — sia con l’ordinanzione al telefono o direttamente nel locale — bisognerà prevedere percorsi di ingresso e accessi scaglionati per il ritiro della merce.

Come cambieranno i trasporti

Ci sono tre opzioni per alleggerire il trasporto pubblico di cui si sta ancora discutendo. La prima prevede l’apertura delle Zone a traffico limitato (Ztl) in modo che vengano favoriti i trasferimenti di singoli cittadini con mezzo proprio. La seconda punta al potenziamento delle corse di autobus e metropolitane perché si potrà stare soltanto seduti e per garantire il distanziamento i posti dovranno essere alternati. Infine, la terza ipotesi: allestire aree di scambio dove si arriva con il mezzo proprio e poi si utilizzano bici e auto in servizio sharing con prezzi calmierati.

CORRIERE.IT

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