Il sistema non regge. Dopo Pasqua (con gradualità) si può ripartire

di BRUNO VESPA

Diciamoci la verità: fosse per i medici, dovremmo stare chiusi in casa almeno per tutto il mese di maggio. Ma il Paese non reggerebbe. Il primo a rendersene conto è il presidente del Consiglio che sia sulle riaperture che sui soldi si sente tirare la giacca da parti opposte.

Riaperture. Le fabbriche – tutte – dovrebbero riaprire il martedì dopo Pasqua. Il presidente di Federmeccanica (metà dell’ export italiano) ha detto che negli altri paesi – Francia e Germania in testa – la produzione non si è fermata. I nostri clienti tedeschi ci aspettano ancora per qualche giorno. Poi addio. Un mercato perso non si riconquista in un giorno. 

E questo vale per la ceramica, il legno, gli alimentari e tanti altri settori strategici del made in Italy. Gradualmente dovrebbero riaprire gli uffici, pubblici e privati. Vogliamo dirci che se non altro per ragioni organizzative nella maggior parte dei casi lo smart working è la migliore fiction della stagione? Mascherine, guanti, se volete anche tute: ma torniamo a lavorare.

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