Proroga quarantena, possibile il prolungamento fino a maggio

di Fiorenza Sarzanini

È stata una giornata «nera». Perché il 28 marzo, primo sabato dopo l’entrata in vigore del decreto legge che prevede sanzioni da 400 a 3.000 euro per chi viola i divieti di spostamento decisi per contenere il contagio da Coronavirus, ben 4.942 persone sono risultate non in regola. Quasi il doppio del giorno precedente, nonostante siano stati fatti meno controlli. E tanto basta per confermare quella linea del governo che ha già stabilito una conferma delle chiusure fino al 18 aprile e una possibile nuova proroga fino a maggio. Troppo alto il rischio che – qualora si decidesse di allentare sia pur di poco le misure – ci sarebbero violazioni gravi rispetto alla necessità di mantenere la distanza e di stare protetti con le mascherine e gli altri dispositivi. Ecco perché la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha deciso di potenziare ulteriormente i posti di blocco in tutta Italia coinvolgendo anche gli agenti della polizia municipale con funzioni di pubblica sicurezza. E perché il decreto che sarà firmato il 3 aprile prossimo non dovrebbe contemplare alcuna concessione rispetto al lockdown attualmente in vigore.

Quei 5.000 a spasso

Il 26 marzo scorso, primo giorno dopo il nuovo decreto che ha sostituito la denuncia penale con la sanzione amministrativa, in tutta Italia sono state controllate 183.578 cittadini e soltanto 1.515 non sono stati in grado di giustificare l’uscita da casa. Il giorno successivo, venerdì, i controlli sono stati 210.365 e le multe 2.783 con una percentuale che si è mantenuta costante. L’impennata è arrivata sabato quando i fermati sono scesi a 203.011 ma gli “irregolari” sono stati 4.942. Cittadini che, nonostante i divieti e forse attratti dalla bella giornata, hanno ignorato tutte le misure di contenimento e sono andati in giro in auto oppure a piedi. Hanno passeggiato con la scusa della spesa o di andare a trovare un parente anziano o malato. E c’è addirittura chi – ne sono stati denunciati 50 – è uscito di casa nonostante fosse in quarantena perché trovato positivo al Covid-19 e adesso rischia di essere processato per epidemia colposa. Giovedì erano stati addirittura 129 i malati che senza preoccuparsi minimamente del pericolo causato, erano in strada nonostante le norme prevedano il completo isolamento.

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