Quanto tempo può reggere l’economia italiana?

di Giuliana Ferraino e Rita Querzè

Industria: il rischio filiera e la credibilità all’estero

Per l’industria il corona virus è un colpo su un settore già in recessione. Nelle fabbriche dove ci sono dipendenti contagiati la produzione in alcuni casi si ferma (come è successo alla piemontese Italdesign che ha riaperto il 26 febbraio). In altri si va avanti con particolari misure di prevenzione come alla Arvedi, nel cremonese. Dalla Cina si è ridotto l’arrivo di componenti che vengono assemblati in Italia. L’autonomia della filiera automotive è in media di 40 giorni: Federmeccanica stima che seri problemi potrebbero arrivare se gli approvvigionamenti non riprenderanno entro metà marzo. C’è poi da fare i conti con i clienti in allarme: gli stranieri stanno chiedendo conferme sulla capacità delle nostre aziende di rispettare le consegne.

Bar e ristoranti: 100 mila posti a rischio

I consumi che prima venivano fatti fuori casa — dai ristoranti alle mense scolastiche — si trasferiscono tra le mura domestiche. Per alimentari e farmaci il coronavirus porta a un aumento delle vendite. La sfida per la grande distribuzione è velocizzare l’aprovvigionamento. In seria difficoltà, invece, i pubblici esercizi. Confcommercio parla di 100 mila dipendenti a rischio nel settore. Secondo l’Alleanza delle cooperative, con la chiusura delle scuole, la cooperazione sociale vede a rischio oltre 30 mila lavoratori, con un danno economico stimabile in 10 milioni di euro al giorno. Mentre nella gestione dei servizi di pulizia e ristorazione sarebbero oltre 5.500 i lavoratori ad oggi fermi.

Fiere cancellate o rimandate

Se calcoliamo un mese e mezzo di blocco di fiere ed eventi, significa che bruciamo i calendari più importanti, circa il 20-30% delle manifestazioni internazionali in Italia, ma in Lombardia l’impatto sarà superiore», afferma Francesca Golfetto, ordinaria alla Università Bocconi. La prima a saltare è stato Mido, la maggiore fiera mondiale degli occhiali. Ieri è slittato il Salone del Mobile. «Quando salta una fiera l’impatto sul territorio (taxi, hotel ristoranti, eccetera) vale 10-15 volte il valore della fiera, e questo si perde tutto e subito. Se si tratta di un rinvio, il business invece recupera quasi tutto, ma perde sensibilità sui trend e sul mercato».

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