Ponti a rischio: ancora 3.500 quelli senza controlli e manutenzione in Italia

di Milena Gabanelli e Andrea Pasqualetto

L’allarme era stato lanciato un anno fa: 992 ponti che attraversano le strade e autostrade italiane gestite da Anas, costruiti in buona parte negli anni Sessanta, risultavano senza padrone. Non avevano cioè un proprietario certo che provvedesse alla manutenzione. La mappa era stata realizzata dopo che ci scappò il morto: anno 2016, cavalcavia di Annone, dietro il crollo si scoprì l’assenza di manutenzione dovuta al fatto che nessuno sapeva di doversene occupare, mentre il traffico pesante continuava a passarci sopra. In attesa di capire se queste strutture sono in carico a Province, Comuni o Consorzi, Il Ministero delle Infrastrutture tranquillizzava dunque tutti chiedendo ad Anas di sorvegliarli «al fine di assicurare l’incolumità della vita umana», scriveva preoccupato il direttore generale del Trasporto stradale, Antonio Parente. Un anno dopo a che punto siamo? I ponti in questione sono stati controllati? L’incolumità è stata garantita? Risposta: ci sono ancora 763 cavalcavia senza proprietà e su questi non sono state fatte le ispezioni approfondite, previste per legge con cadenza annuale, ma soltanto quelle «a vista» dei cantonieri. Anas ci scrive che comunque non sono emerse criticità tali da richiedere interventi di manutenzione.

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